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Mourad Agha Marua
Primo anello della catena delle infezioni, l’agente infettivo è un microrganismo capace di determinare un’infezione nell’uomo. I microrganismi fanno parte della nostra vita quotidiana: si trovano nell'aria, nel suolo, nell'acqua, sulle superfici inanimate, sugli esseri umani e sugli animali. La maggior parte di questi non rappresenta per noi un pericolo.
Solo pochi microrganismi sono patogeni per l’uomo, alcuni di questi provocano >malattie infettive trasmissibili e devono essere sottoposti a notifica obbligatoria come misura di prevenzione collettiva.
Un altro gruppo di microrganismi identificati con il termine comune di microbiota possono far parte del primo anello della catena. Con microbiota s’intende un insieme di numerosi microrganismi - se ne contano circa 18 trilioni e almeno 600 specie diverse, ma il numero non è definitivo - che colonizzano la cute e le mucose.
Questi microrganismi hanno scelto di vivere sul corpo umano perché trovano questo un ambiente accogliente, ricco di nutrienti, con temperatura e umidità costanti. Hanno con noi un rapporto simbiotico e, in cambio dei vantaggi che gli offriamo, sintetizzano per noi vitamine (vitamina K e B12), intervengono nella digestione dei nostri cibi, ci proteggono dalle infezioni e ci offrono numerosi interventi per mantenere il nostro benessere e la nostra salute.
Serbatoio, ovvero dove vive il microrganismo
Secondo anello della catena delle infezioni, il serbatoio è il luogo dove gli agenti infettivi trovano favorevole vivere e moltiplicarsi. Per gli agenti infettivi responsabili delle malattie infettive diffusive il serbatoio è rappresentato da quei tessuti o organi bersaglio dell’infezione (es. polmone per la polmonite da Mycobacterium tuberculosis).
Per quanto riguarda il microbiota questo è distribuito in maniera non uniforme sui vari distretti corporei, come:
Cute
Cavo orale
Tratto respiratorio superiore
Tratto gastrointestinale
Tratto genitourinario
I microrganismi che fanno parte del microbiota scelgono di vivere prevalentemente in alcuni distretti corporei e non in altri (es. Escherichia coli nell’intestino o Staphylococcus aures sulla cute o nelle prime vie aeree).
Il microbiota è il principale responsabile delle infezioni correlate all’assistenza. Questi microrganismi si comportano come opportunisti, cioè possono provocare delle malattie infettive sfruttando sia le nostre attività assistenziali e di cura che determinando un trasferimento dal loro distretto naturale a un altro distretto oppure a un organo interno normalmente privo di microrganismi e sia per la maggior suscettibilità di alcuni individui alle infezioni.
Il corpo umano, quindi, rappresenta di per sé un importante serbatoio di microrganismi, sia opportunisti che patogeni. Nel caso di pazienti colonizzati da microrganismi con multiresistenza antibiotica un potenziale serbatoio è rappresentato anche dalla cute integra che elimina i microrganismi attraverso il fenomeno della desquamazione cutanea (es. Staphylococcus aures resistente alla meticillina –MRSA).
Porta di uscita: come il microrganismo lascia la sua abitazione
L’agente infettivo può “abbandonare” il serbatoio solo attraverso delle porte di uscita verso l’esterno, terzo anello della catena delle infezioni. Il corpo umano presenta porte di uscita naturali (es. il cavo orale o il tratto gastrointestinale), porte di uscita prodotte dopo eventi traumatici (es. ferite, ulcere ecc.) o da interventi sanitari (es. ferite chirurgiche, accessi vascolari, ecc.).
Le porte di uscita rappresentano le vie di eliminazione dei microrganismi che possono lasciare il serbatoio insieme ai fluidi corporei che vengono eleminati normalmente dai canali naturali (es. urine, feci, ecc.) o come conseguenza di un evento traumatico o sanitario (es. sangue da una ferita).
La desquamazione cutanea rappresenta una via di “allontanamento” dei microrganismi presenti sulla cute. Alcuni gesti favoriscono più di altri la diffusione dei microrganismi, come ad esempio la tosse, il vomito o la diarrea.
Modalità di trasmissione: come il microrganismo raggiunge altra persona o distretto
L’agente infettivo che ha lasciato il serbatoio attraverso una porta di uscita tramite i fluidi corporei o la desquamazione cutanea per poter determinare una malattia infettiva deve essere trasmesso a un altro individuo o a un altro distretto corporeo.
Nel caso di infezioni nella trasmissione umana possiamo identificare quattro vie:
Il contatto diretto
Il contatto indiretto
La diffusione di goccioline (droplet) nell’ambiente (≥ 5 μm)
L’aerosolizzazione di droplet nucleici (≤ 5 μm)
La trasmissione da contatto diretta avviene in seguito ad un contatto fisico tra un individuo che può infettare (persona malata, colonizzata o portatore sano) e un individuo sano.
La trasmissione da contatto indiretta avviene quando tra un individuo che può infettare e la persona suscettibile alle infezioni sono coinvolte delle superfici, delle attrezzature o degli oggetti inanimati contaminati.
La porta di entrata, quinto anello della catena delle infezioni, rappresenta il punto di ingresso dell’agente infettivo nel corpo umano. Solo se i microrganismi superano il sistema di difesa della cute e delle mucose possono determinare un’infezione nella persona sana, quindi questi devono penetrare all’interno del corpo umano; la porta di entrata, dunque, rappresenta la via di penetrazione (le porte di entrata sono le stesse della porta di uscita descritte nel secondo anello della catena).
L'ospite suscettibile, sesto anello della catena, è colui che non possedendo le sufficienti capacità immunitarie non può difendersi in maniera ottimale dall'aggressione dei microrganismi.
Quali condizioni rendono la persona più suscettibile alle infezioni
a) Età: neonati, bambini, anziani
b) Malnutrizione: in difetto o in eccesso
c) Lesioni cutanee e delle mucose
d) Condizioni fisiche: es. gravidanza, asportazione della milza, stili di vita (es.alcolismo)
e) Dispositivi medici invasivi: es. cateteri venosi centrali, cateterismo vescicale
f) Procedure diagnostiche: es. procedure endoscopiche
g) Patologie croniche: es. diabete, AIDS, tumori
h) Terapia: es. terapia con farmaci citotossici, terapia con alte dosi di corticosteroidi
i) Radioterapia
j) Ustioni
k) Trapianti d’organo
Comprendere la catena delle infezioni è importante per individuare le misure di prevenzione necessarie. Intervenire su uno degli anelli con le misure più adeguate significa “rompere un anello della catena” e, come conseguenza, interrompere la catena dell’infezione.
Gli agenti infettivi includono anche altri patogeni quali i virus, i parassiti, i funghi e altri.
Vediamo come possiamo distinguere alcuni:
I parassiti sono organismi che vivono a discapito di altri organismi (i cosiddetti organismi "ospiti"), traendo da questi le sostanze nutritive di cui hanno bisogno per sopravvivere, crescere e riprodursi.
Nei confronti degli organismi ospiti, alcuni parassiti sono responsabili di affezioni più o meno gravi.
I batteri sono microrganismi, esseri viventi piccolissimi con dimensioni nell'ordine del millesimo di millimetro.
Anche se non li possiamo vedere a occhio nudo, i batteri sono ovunque, nel nostro corpo e in tutto l'ambiente che ci circonda; alcuni di essi vivono addirittura negli ambienti più inospitali, come i fondali oceaneci o i ghiacciai. Oltre a essere onnipresenti, i batteri sono anche tra le forme viventi più diffuse sulla Terra, tanto che in un solo cucchiaio di terreno se ne possono trovare fino a 10.000 miliardi.
Spesso, i batteri sono associati al sudiciume o a determinate malattie, ma in realtà molti di essi sono particolarmente utili all'uomo; pensiamo, ad esempio, ai batteri che consentono la produzione dello yogurt o a quelli che costituiscono la flora simbionte intestinale.
Un virus è un parassita intracellulare obbligato, cioè capace di vivere e riprodursi solo all'interno di cellule viventi. Si tratta, infatti, dell'entità biologica più diffusa sulla Terra.
I virus non sono in grado di effettuare in autonomia nessun processo metabolico: contengono solo parte dell'informazione genetica necessaria per la loro moltiplicazione. Il loro acido nucleico - il DNA o l'RNA virale - codifica solo le proteine strutturali (che costituiscono il rivestimento del virus) e alcuni enzimi necessari per la replicazione del materiale genetico. Tutte le altre funzioni (sintesi proteica, produzione di energia ecc.) sono fornite dalla cellula infettata.
I funghi intesi come funghi potenzialmente patogeni sono organismi eucarioti, capaci di causare malattie nell'essere umano o in altri organismi viventi. I funghi con proprietà patogene si suddividono in due categorie principali: i lieviti (singolare lievito) e le muffe (singolare muffa).
Biorisonanza
È una terapia che impiega a scopo terapeutico le frequenze elettromagnetiche generate dalle cellule del corpo del paziente per ripristinare il corretto funzionamento del corpo.
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